Nei villaggi africani le nonne sono personaggi molto importanti. Sono sagge e ricche d’esperienza, depositarie di saperi ancestrali, e i loro consigli sono ascoltati da tutta la comunità. Attraverso lo story-telling, le nonne trasmettono la storia e la cultura di un popolo. E’ un po’ come succedeva anche da noi in passato, in un borgo siciliano o in una cascina lombarda. Ma in molte parti d’Africa, soprattutto nelle campagne, è una realtà ancora attuale e molto vitale.
Per questo loro ruolo di guida all’interno del gruppo sociale, alcune organizzazioni non governative che si occupano di donne e maternità hanno deciso di far leva sulle nonne per promuovere i loro progetti legati all’educazione alla salute e alle buone pratiche per una vita sana, mettendo in atto il Grandmother Project.
Un esempio concreto di questo progetto è la bella storia che arriva dal Senegal raccontata da Nellie Peyton, giornalista della Thomson Reuters Foundation che si occupa, tra le altre cose, di diffondere informazioni su realtà di cui normalmente non trattano i media.
A Ndoyenne, un villaggio della periferia di Dakar, le nonne che aderiscono al Grandmother Project hanno infatti deciso di usare la loro influenza per migliorare insieme la vita della comunità e soprattutto di donne e bambini. Prima fra tutte è Daba Ndione, 90 anni, la più anziana e rispettata del villaggio, considerata la leader del gruppo delle nonne.
Dopo aver discusso insieme di ogni argomento, le nonne decidono quali consigli dare per la cura della famiglia, per la pianificazione familiare e per corrette abitudini alimentari. Oppure il modo di comunicare informazioni sanitarie che derivano dalle conoscenze scientifiche della medicina moderna, ma che rivisitano in modo armonico i dettami della medicina tradizionale.
Prime destinatarie dei consigli delle nonne del Grandmother Project sono le donne incinte. Tradizionalmente, nei villaggi le ragazze che sono in attesa di un bimbo restano nascoste in casa, rinunciando a una vita sociale e attiva; le nonne le invitano invece a uscire al sole, per respirare aria pulita e fare movimento. E anche ad aspettare un tempo sufficiente tra un figlio e l’altro, per riposare e riprendersi dalle fatiche del parto e del puerperio.
Incontri con ostetriche e imam sulla mutilazione genitale femminile hanno convinto le nonne a darsi da fare per lottare contro questa pratica, così come si battono contro i matrimoni forzati o precoci. Le nonne intervengono anche in altri campi della vita sociale: per esempio, entrano nelle scuole di villaggio e parlano con le ragazze, spingendole a prolungare la scolarizzazione.
Le nonne di un altro villaggio senegalese, Sare Samba Netti, affermano (dal sito The Grandmother Project):
A grandmother leader doesn’t work alone. She needs the support of the others. Therefore she needs to be able to communicate with people, listen to them and share the information and knowledge she has acquired. She also needs to facilitate communication between people, to elicit a dialogue in the community which leads to a consensus about what needs to be done to improve people’s lives.
Una nonna leader non lavora da sola. Ha bisogno del supporto degli altri. Perciò deve essere capace di comunicare con le persone, ascoltarle e condividere le informazioni e le conoscenze che ha acquisito. Deve anche facilitare la comunicazione tra le persone, sollecitando un dialogo nella comunità che porti al consenso su ciò che deve essere fatto per migliorare la vita della gente.
Una volta decisa la strategia, le nonne sono inarrestabili nella loro attività di informazione nei confronti delle loro nipoti e di tutta la comunità. Usano ogni tattica, anche la danza e il canto, che a loro sono molto congeniali. Mentre le più anziane osservano sedute, le nonne più giovani ballano in cerchio, cantando e battendo le mani. E gli argomenti delle liriche che scandiscono nella loro lingua, il wolof, non sono i soliti su amore e destino, ma riguardano i temi sociali che ritengono fondamentali per educare le giovani generazioni e, allo stesso tempo, tenere unita la comunità. E, soprattutto, divertendosi, perché, tra una canzone e l’altra, le nonne ridono e chiacchierano: per le loro nipoti, in questo modo, al valore del consiglio si aggiunge, potenziandolo, quello dell’esempio di una bella vocazione alla felicità.
La foto di copertina è tratta dal sito della Thomson Reuters Foundation.